Articolo 1. Il Premio
Il “Premio Giuseppe Zilli per il giornalismo” (di seguito “Premio”) è realizzato per iniziativa della Associazione Premio Giuseppe Zilli” (Fano Adriano, Teramo) e si tiene, di norma, con cadenza annuale nel Comune di Fano Adriano (Teramo), nel periodo estivo. La “Associazione Premio Giuseppe Zilli” gestisce il Premio mediante il proprio Consiglio direttivo.
Articolo 2. Natura e finalità
Lo scopo del Premio è di promuovere, specialmente tra le nuove generazioni, la conoscenza della figura e del lavoro giornalistico di Giuseppe Zilli (Fano Adriano, 21 ottobre 1921 – Ariccia, 31 marzo 1980), assegnando annualmente premi a giornalisti di qualsiasi nazionalità che, nei rispettivi settori, si siano distinti per la qualità del proprio lavoro.
Articolo 3. Funzionamento
Il Premio si articola in cinque sezioni: giornalismo cartaceo; giornalismo televisivo; giornalismo radiofonico; giornalismo web; carriera (riconoscimento per il percorso professionale di un giornalista).
I premi hanno, di norma, natura pecuniaria e sono assegnati a seguito di libera valutazione della Giuria.
L’ammontare dei premi è stabilito dal Consiglio direttivo, sentito il Direttore del Premio.
Articolo 4. Direttore del Premio, Presidente della Giuria, giurati
Il Premio è coordinato da un Direttore nominato appositamente dal Consiglio direttivo della “Associazione Premio Giuseppe Zilli”. L’incarico di Direttore del Premio è retribuito, ha durata triennale (tre edizioni consecutive del Premio) ed è rinnovabile. Per ogni edizione, il Direttore propone al Consiglio direttivo i nominativi del Presidente della Giuria e dei giurati, dando ragione delle sue scelte.
Il Presidente della Giuria e i giurati sono individuati dal Direttore sulla base di esperienze maturate anche in ambiti limitrofi o affini a quello dell’informazione. Il Consiglio direttivo, acquisite le argomentazioni del Direttore del Premio, ratifica i nominativi e procede alla nomina dei giurati e del Presidente della Giuria (qualora, nel Consiglio direttivo, sussistano, in tutto o in parte, riserve sui nominativi proposti, il
Direttore, su invito, provvede a formalizzarne di alternativi). La Giuria è composta dal Direttore del Premio (che ne fa parte d’ufficio, con diritto di voto, e che redige i verbali dei lavori), dal Presidente della Giuria e da altri tre o cinque giurati (secondo la valutazione del Direttore), per un totale complessivo di cinque ovvero di sette unità. Il numero complessivo dei componenti della Giuria deve infatti essere dispari.
Il Presidente rappresenta la Giuria, ne coordina i lavori, è responsabile del buon andamento degli stessi e propone al Direttore del Premio e al Consiglio direttivo le linee di indirizzo tematico dell’edizione.
Salvo palese inammissibilità ovvero forte inopportunità, le linee di indirizzo del Presidente della Giuria sono da ritenersi, per i giurati, vincolanti.
L’incarico di Presidente e di giurato è retribuito, ha durata annuale ed è rinnovabile (previa comunicazione del Direttore del Premio) per un massimo di tre edizioni consecutive del Premio.
Articolo 5. Modalità di voto della Giuria
Nel corso di ogni edizione del Premio, e solo dopo aver recepito le linee di indirizzo proposte dal Presidente della Giuria, ciascun componente propone i nominativi di giornalisti che reputa idonei a essere candidati nelle diverse sezioni (fino a un massimo di tre nominativi per sezione; può essere indicato anche un solo nominativo per sezione; è ammessa l’astensione).
Una volta completata la rosa complessiva dei candidati, i giurati, coordinati dal Presidente, esprimono valutazioni e osservazioni fino ad addivenire all’individuazione dei vincitori di ciascuna sezione.
Le modalità di confronto sono indicate dal Presidente della Giuria, sentito il Direttore del Premio, secondo le necessità e le possibilità del momento.
La riunione di chiusura dei lavori della Giuria deve tenersi in presenza a Fano Adriano.
Articolo 6. Premi speciali
Il Direttore del Premio può proporre al Consiglio direttivo l’assegnazione di premi speciali,
laddove le circostanze lo rendano necessario e fattibile.
L’eventuale importo di detti premi è valutato caso per caso.
Articolo 7. Ulteriori figure professionali
Il Premio può dotarsi di figure professionali (presentatore, lettore, addetto stampa e segretario organizzativo, etc.), su indicazione del Direttore del Premio ed esclusivamente di concerto con il Consiglio direttivo, oltre a quelle il cui impiego dovesse essere suggerito come necessario dalle occorrenze.
Articolo 8. Ruolo del Consiglio direttivo
Il Consiglio direttivo della “Associazione Premio Giuseppe Zilli”, ferma rimanendo l’autonomia del Direttore del Premio e della Giuria (incluso il Presidente della medesima), sovraintende a ogni attività del Premio, vigila su di esso e ne determina in modo diretto ed esclusivo gli aspetti economico-finanziari, dei quali ha la piena e totale responsabilità.
La carica di consigliere del Consiglio direttivo è incompatibile con quella di Direttore del
Premio, di giurato o di Presidente della Giuria.
Articolo 9. Comitato d’onore
Il Consiglio direttivo, di concerto con il Direttore del Premio, nomina i componenti del
Comitato d’onore del Premio. Tali componenti non svolgono funzioni dirette rispetto al Premio.
Il Direttore del Premio e i componenti della Giuria non possono fare parte del Comitato
d’onore.
Articolo 10. Altre attività
Il Direttore del Premio può organizzare, sentito il Consiglio direttivo e fatte con esso le debite valutazioni di costi, la realizzazione di attività collaterali (presentazioni di libri, laboratori, seminari, tavole rotonde, convegni, etc.) utili a integrare il valore culturale di ogni edizione del Premio.
Articolo 11. Controversie
I componenti della Giuria sono proposti dal Direttore del Premio anche sulla base di un rapporto fiduciario. Qualora tale rapporto dovesse venire meno, il Direttore del Premio è tenuto a darne pronta comunicazione al Consiglio direttivo, onde preservare il buon andamento dei lavori e consentire al Consiglio direttivo medesimo di individuare soluzioni secondo buon senso.
Il Consiglio direttivo può revocare l’incarico al Direttore del Premio, al Presidente della Giuria, ovvero ai componenti della stessa, qualora se ne comprovino condotte oggettivamente gravi e palesemente sconvenienti o lesive dell’immagine del Premio.
Il Consiglio direttivo, inoltre, può revocare l’incarico al Direttore del Premio, al Presidente della Giuria, ovvero ai componenti della stessa, qualora se ne dovessero riscontrare gravi inadempienze in termini di assolvimento dei rispettivi incarichi.
I componenti della Giuria, incluso il Presidente della medesima, che, salvo comprovati motivi, non dovessero partecipare alla cerimonia conclusiva di un’edizione del Premio, vedranno ridotto della metà il compenso pattuito. Per quanto riguarda invece i vincitori, la presenza alla cerimonia conclusiva è condizione essenziale per l’assegnazione del Premio: in caso di assenza, il Premio non viene assegnato.
Per ogni controversia è competente il Foro di Teramo.